La storia di Antigone in un racconto-laboratorio per le nuove generazioni
a cura di Collettivo Antigone < attrice per la Liguria  Milena Fois

La cosa più facile è stabilire che qualcun altro è diverso da noi, e può essere comandato o reso inferiore, espropriato o escluso. Questa è la base per ogni conflitto di potere. In realtà, è la base della storia di Antigone, e di tutte le sue domande sulla natura ela natura umana.
(da La storia di Antigone di Ali Smith)

Parole e Sassi è un Racconto-Laboratorio e ha un allestimento semplice e scarno, fatto di parole e sassi. Si compone di due parti inscindibili e necessarie l’una all’altra: il Racconto e il Laboratorio.

L’attrice, prima di iniziare il Racconto, fa un patto con le giovani spettatrici: se riterranno la storia di Antigone importante, allora dovranno ri-raccontarla a più persone possibili e per questo prima di andarsene lascerà loro le parole, cioè il copione, e i sassi usati nel Racconto.
Nel Racconto la Narratrice racconta la storia di Antigone. Tutto si compie come in un rito, attraverso un testo accompagnato dall’uso di sassi-personaggio e una partitura gestuale fissa.

Il Laboratorio è una sorta di “seconda navigazione poetica” dove le parti s’invertono: ora è il pubblico ad agire, a parlare, ora sono le giovani donne , prima egregi uditori, ad usare i sassi per raccontare come e in che parte di loro si è rifugiato il tragico di questa grande storia.. Ora è il pubblico a costruire metafore teatrali e tutto avviene all’interno della classe. La classe è come una piccola polis con le sue regole, dove tutti si conoscono, è una piccola comunità che si nutre di molteplicità di emozioni e di pensieri e di una preziosa ricchezza di opinioni, per questo è un vero deposito democratico della conoscenza.

Parole e Sassi, da maggio 2012 a settembre 2014, è stato presentato a più di 700 gruppi classe e ha incontrato oltre 13.000 bambini e ragazzi. E’ stato un modo di portare il teatro nei paesi, nelle scuole lontane dalle città, nelle pluriclassi delle nostre montagne, ma anche nelle biblioteche, in musei e siti archeologici, nei parchi e in piccoli teatri, in aule universitarie e carceri femminili, a casa della maestra e in cortili di privati cittadini. Il progetto è stato invitato a rassegne e festival teatrali in Italia, Francia, Svizzera e Argentina ed è vincitore dell’Eolo Awards 2013 come miglior Progetto Creativo.